Che cos’è la
Visual Literacy?
Comunicare visivamente
Se pensiamo alle pubblicità, ai film o ai profili social, ci sembrerà banale affermare che le immagini sono una forma di comunicazione. Possiamo aggiungere che alcuni aspetti di un’immagine colpiranno tutti – ad esempio, un elemento a contrasto nel centro – mentre altri verranno notati e capiti in base alle esperienze pregresse della persona, come la citazione di un film.
Il termine Visual Literacy, letteralmente “alfabetizzazione visiva”, si lega proprio all’idea che quello visivo sia un modo di comunicare che si impara e si migliora come tutti gli altri. In particolare, si fa riferimento alla capacità di comprendere e creare immagini, ma anche pensare e imparare sempre in termini di immagini.
Come detto, alcuni elementi di un’immagine verranno notati o “letti” da tutti nello stesso modo: questo dipende dalle caratteristiche della nostra percezione visiva. Molti studiosi hanno approfondito i complessi meccanismi della visione, specialmente a partire dalla corrente psicologica nota come “Gestaltpsychologie”, nata in Germania agli inizi del ’900.
A questa corrente si devono le leggi della Gestalt, una serie di principi che descrivono come organizziamo gli elementi del campo visivo. Ad esempio, secondo la legge della somiglianza, raggruppiamo elementi simili per uno o più parametri, e secondo la legge della vicinanza raggruppiamo elementi che sono vicini.
Ma per comprendere e creare immagini non è sufficiente tenere conto del modo in cui le percepiamo. È fondamentale considerare le caratteristiche specifiche del mezzo usato (fotografia, video, composizione grafica…), il contesto di fruizione (grande schermo, social…) e il contesto culturale, ricordando che ogni aspetto di un’immagine è frutto di una scelta.
Conoscere e comprendere queste dimensioni è particolarmente importante nella società altamente visiva in cui viviamo.
una composizione?
con il colore?